ATENE 4 luglio 2010
Conferenza Internazionale sulla Palestina
Intervento di Fernando Rossi
Il 4 luglio è un giorno indicatissimo per parlare della Palestina, dal momento che è l'anniversario dell'indipendenza degli Stati Uniti, ed è quindi un modo per dire che noi lottiamo per l'indipendenza della Palestina.
Purtroppo ci misuriamo con un avversario, il sionismo, che è fortissimo dal punto di vista militare e finanziario. Nella realtà abbiamo visto in Libano e a Gaza che la grande potenza militare e finanziaria non bastano.
E il nostro dovere è lavorare in Grecia, come in Italia, come negli altri paesi perché si senta forte la voce di chi crede ancora nelle parole che pronuncia se parla di sovranità, di democrazia e di diritti dei popoli.
Ma anche questo è...
difficile perché le enormi risorse finanziarie del sionismo gli hanno consentito di comprare i media, e così la gente non conosce la realtà delle cose.
Noi dobbiamo essere lieti che tanta parte del mondo con i 9 morti della Flotilla si è accorta del comportamento disumano dei sonisti. Ma è triste che a risvegliare le coscienze non siano bastati “Piombo fuso” e le migliaia di morti che da 60 anni a questa parte ci sono stati per l'occupazione della Palestina da parte di Israele.
Molte risorse che la finanzia sionista raccoglie nel mondo finiscono a finanziare Israele.
Io sono diventato senatore e non sapevo che la Banca Nazionale d'Italia fosse privata: credevo fosse dello stato. Ma privata è una parola che non dice nulla, perché a questa parola bisogna sostituire Rothshild e Rockfeller. Abbiamo partiti in Italia che dicono: “questa è la mia banca, questa è la banca di destra, questa è di sinistra.” In realtà sono tutte partecipate Rothshild e Rockfeller.
Quando la Banca Cantrale Europea emette carta moneta da 5 a 500 euro, lo stato le paga al loro valore nominale, mentre alla banca di emissione costano 0,.30 €. Questo si chiama signoraggio, ed è l'antico potere del re o del padrone di coniare la moneta e di dargli un valore nominale superiore a quello dell'oro, dell'argento, del bronzo, ecc... Quindi gli stati di indebitano e hanno un grande debito pubblico, le banche si arricchiscono e sembrano persino essere generose quando fanno i prestiti agli stati, che poi dovranno restituirli con gli interessi.
Anche questa crisi che sembra nata dalle logiche dell'economia...non è vera. Se la sono fatta loro questa crisi finanziaria. Concentrano il potere finanziario, facendo chiudere le banche non sioniste o del club, comprano le aziende che falliscono perché le banche non danno più liquidità, e vengono comprate a basso prezzo, e gli stati si impiccano con i debiti con la BCE, con le banche del sistema. Avremo due o tre generazioni di Italiani, greci, Francesi, Tedeschi che dovranno lavorare per ripagare il debito dei loro stati verso le grandi banche. In più facciamo debiti con loro per pagare le grandi guerre, e andiamo in Afghanistan, e andiamo in Iraq: ci fanno fare le guerre, ci dobbiamo indebitare con loro per prendere le loro armi, mentre loro si impadroniscono del petrolio e delle altre risorse naturali di questi paesi.
E' avvenuto negli anni un fenomeno enorme con l'avvento del sionismo, cioè attraverso questo grande potere mediatico p avvenuto un oscuramento delle coscienze e il dio universale della globalizzazione, che vedrà nei programmi del sionismo pochi milioni a corte e miliardi di schiavi, non è avvertito e si continua a parlare di democrazia, di libertà di libero mercato ma non c'è una parola vera in tutto questo. C'è un paese mediterraneo che non ha confini, ha violato 72 risoluzioni Onu, mentre la Yugoslavia ne violò una e fu rasa al suolo. E dicono che è l'unico stato democratico. C'è un solo terrorismo ed è quello dello stato di Israele. Poi c'è ancora, debole, la resistenza del popolo palestinese.
Ma purtroppo è la situazione che prima descrivevo. La scorsa settimana in Italia il sindaco di Roma, che è di destra, e quello di Torino, che è di sinistra, hanno spento le luci del Colosseo e della Mole Antonelliana per ricordare il soldato Shalit. Io capisco i problemi della famiglia di Shalit e li comprendo. Ma Shalit era un militare che è entrato in casa d'altri. Gli 11 mila prigionieri palestinesi erano in casa loro. Hanno arrestato persino il presidente del parlamento palestinese, ministri, sindaci, parlamentari mentre la democrazia europea sta zitta: sembra non sia successo nulla. Questo è un grandissimo problema che abbiamo di fronte, ma dovrebbe essere la nostra forza per parlare con tutti i cittadini.
Io non ho nessuna fiducia nei partiti italiani perché sono corrotti, perché di recente il capo della massoneria ha detto che ha suoi uomini dentro tutti i partiti da destra a sinistra.
Noi siamo un piccolo movimento politico, ma diciamo a tutti: “Lasciate stare destra, centro e sinistra e uniamoci tutti sulla giustizia. Uniamoci per difendere gli interessi del popolo palestinese. Ed è quindi una grande questione quella che veniva richiamata prima dal sindaco di TEDKNA, di Attica, per l'unità dei Palestinesi. Anche noi lavoriamo per l'unità dei Palestinesi, ma deve essere unità nella difesa degli interessi del popolo palestinese, non unità nell'andare dal Bush nero e dai sionisti a chiedere la carità. Non uniti nel realizzare i famosi “due popoli due stati” che è un grande inganno: sono 60 che ne parlano e non hanno fatto nulla, ed è sempre diminuito il territorio palestinese ed aumentato quello sionista.
Si svolgono i campionati mondiali in Sudafrica e quando là ci fu la politica razzista che imponeva i bantustan, ovvero zone dove incarcerare i neri, il mondo si ribellò contro il razzismo. Come fanno ad essere così corrotte oggi le coscienze per pensare a due stati quando uno dei due dovrebb essere costituito da 8 bantustan palestinesi circondati da Israele? Sarebbe come se in Grecia tornassero Italiani e Tedeschi e dicessero “Facciamo due stati: uno è la Grecia ed è nostra, mentre voi avete 8 piccole isole.” Questo non è “due popoli due stati”; questo è perdere tempo e dividere il popolo palestinese. Il popolo palestinese deve unirsi attorno ad Al-Awda, il dirttto al ritorno, e avere una grande Palestina con capitale Gerusalemme, in cui possano convivere come prima dell'avventura criminale sionista, i cattolici, gli ebrei, i musulmani, gli ortodossi. Avanti con l'unità del popolo palestinese, cercando ognuno di fare la propria parte, sperando di trovarci in questa vita in una Gerusalemme libera.
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